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Channel: Nicolò Pignatelli
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Il Liceo Classico vuole svendere il suo patrimonio scientifico

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Volete un violino a €3,10? E un tubo di Crookes? E che ne dite di un fantastico modello di occhio umano sempre allo stesso prezzo??

E’ la fantastica, irripetibile offerta di quasi mille pezzi che il Liceo Classico Cagnazzi di Altamura ha deciso di mettere all’asta tramite questo avviso di vendita/dismissione di, sto citando, “beni fuori uso, obsoleti e non più utilizzabili“.

Strumenti scientifici di misurazione e dimostrazione di fisica, campioni, materiali e modelli di biologia, mineralogia, planetari, telescopi. Tralasciando le apparecchiature elettroniche moderne (alcune addirittura nuove e inutilizzate) svendute a prezzi osceni, è stato messo all’asta l’intero (o quasi) patrimonio scientifico su cui hanno messo le mani generazioni di studenti di quella scuola e non solo. Una collezione di modernariato scientifico che varrebbe la pena preservare per il solo valore storico, oggetti che messi insieme fanno un piccolo museo della scienza ora rischiano di essere dispersi tramite un’asta che al danno aggiunge la beffa dei prezzi ridicoli ai quali vengono svenduti i singoli articoli.

Le regole della vendita sono un’altra chicca su cui soffermarsi: nel caso in cui non ci fossero offerte per i singoli articoli, la scuola (leggasi il dirigente scolastico) si riserva il diritto di avviare trattative di vendita privata e nel caso in cui neanche queste andassero a buon fine, si potranno cedere a titolo gratuito gli articoli a associazioni, enti o, udite udite, a privati qualsiasi.

In questa vicenda ci sono tante cose che non vanno. Gli studenti non sono stati informati della vendita tramite alcuna circolare, come vuole la procedura corretta; i partecipanti al  Consiglio di istituto a cui si fa riferimento nell’avviso evidentemente soffrono di amnesia collettiva, perché a quanto mi risulta non ricordano si sia mai parlato di questa vendita durante il Consiglio (il verbale allora come lo hanno redatto?); alcuni professori, interpellati dagli studenti, negano di sapere di questa asta in corso; il preside, interpellato a sua volta, a quanto pare ammette che la lista di oggetti è errata perché contiene articoli non destinati alla vendita, ma non vuole annullare il bando sostenendo che successivamente la scuola se ne riapproprierà (poi mi deve anche spiegare come, però).

Infine, se sto scrivendo queste righe non è solo per semplice solidarietà agli studenti che sono venuti da me allarmati a raccontarmi questa vicenda, ma è soprattutto perché in quella scuola ci sono cresciuto anche io, e prima di me mio padre. Tutti i miei conoscenti, amici e amiche che hanno fatto parte di quel Liceo conoscono quegli strumenti perché li hanno utilizzati, li hanno studiati, li hanno mostrati a ragazze e ragazzi provenienti dagli altri istituti. Se questi sono i beni obsoleti, fuori uso e non più utilizzabili, forse non ho mai capito bene come deve essere tramandato il sapere scientifico in un liceo.

PS: avrei enorme piacere di ascoltare il parere dei diretti interessati (dirigente scolastico, professori, studenti). Per favore, fatemi sapere se questa vicenda è come l’ho descritta io in questo post e cosa ne pensate oppure, io spero, c’è alla base un equivoco grande come una casa e quel piccolo patrimonio scientifico in realtà verrà preservato come è giusto che sia.

22/01/2013 – Buone nuove: a quanto si apprende da questa determina, il dirigente scolastico, incalzato dalle richieste di chiarimenti di stampa e politica, ha deciso di sospendere il bando di vendita per avere il tempo di modificare la lista degli articoli e preservare quelli di valore storico e scientifico. Vigilerò personalmente affinché questo avvenga, fino a scampato pericolo. Per adesso, 1-0 per noi :)


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