Volevo condividere con tutti voi alcune riflessioni riguardo l’ultima infografica ufficiale del PD (che trovate in fondo a questo articolo), ossia quella degli 8 punti per un governo di cambiamento, e se possibile avere il vostro parere che ritengo molto importante e prezioso.
Premetto che voglio discutere solo della presentazione dell’idea di fondo, non dell’idea stessa degli 8 punti che ritengo un’ottima ripartenza dopo le elezioni.
Da appassionato, fra le altre cose, di comunicazione politica e di impresa, non posso non storcere la bocca di fronte all’ennesima storpiatura mediatica che abbiamo pubblicato per far conoscere i suddetti 8 punti. Io la chiamo la “ruota della fortuna del PD“: una linked list di 8 nodi che rappresenta i punti come parole chiave in successione ricorsiva.
Punto primo: la terminologia
Ad azioni ben definite, dirette o circoscritte a una precisa volontà legiferativa sono stati preferiti concetti vaghi e che in alcuni casi non dicono assolutamente nulla su cosa il PD intenda fare riguardo questo o quell’altro punto. In un momento così delicato in cui la gente chiede misure urgenti e immediate, il PD risponde con “Fuori dalla gabbia dell’austerità“, “Economia verde e sviluppo sostenibile“, “Istruzione e ricerca” e, la mia preferita, “Diritti“. Ripeto, ben lungi da me asserire che questi punti siano sbagliati, ma non è questo il modo di comunicarli alla gente. Credetemi quando vi dico che chiunque da profano legga questa roba, non ricava la benché minima idea su che cosa il PD abbia intenzione di fare nell’immediato futuro.
Punto secondo: la rappresentazione
Perché una ruota? Perché i punti sono collegati fra di loro? Hanno una loro priorità temporale? O forse se non si fa uno non si passa all’altro? O, ancora, sono collegati in ordine di urgenza esecutiva? Infine, perché il punto 8 ritorna al punto 1 con una freccia???
Questo tipo di rappresentazione non comunica in alcun modo l’immediatezza risolutiva che il PD sta adottando come stile per l’eventuale futuro governo; la ruota indica un ciclo, una ricorsione, i nodi sono dei passaggi sequenziali che uno dopo l’altro vengono toccati per poi ripetersi. Come può un concetto del genere adattarsi e rispecchiarsi nell’azione di governo auspicata dal PD?
Punto terzo: psicologia del colore
Il blu tenue utilizzato come sfondo è esattamente l’opposto di quello che serviva per comunicare il senso di immediatezza e di urgenza di questi 8 punti. Sarebbe stato preferibile, se non quasi ovvio, scegliere nello spettro del rosso: se il rosso spinge ad azioni immediate, infatti, il blu è il colore della riflessione, del pensiero razionale, della calma. Non venite a dirmi che era quella l’intenzione perché non ci credo
Punto quarto: la keyword CAMBIAMENTO
Probabilmente la parola più abusata in politica degli ultimi anni. Un termine così utilizzato che, in questo clima di riluttanza nei confronti della politica tradizionale, non fa più presa neanche sui più affezionati al partito, senza contare che la sfiducia nei confronti dei partiti di buona parte degli italiani la rende davvero poco credibile. La scelta era vasta: urgenza, solidarietà, popolo, lavoro, decisioni…termini che avrebbero potuto coinvolgere emotivamente le persone facendo leva o paradossalmente sul loro senso di rifiuto della tradizionale classe politica (popolo, lavoro, solidarietà) o sul timore dell’incertezza e il bisogno di sicurezza (decisioni, urgenza).
Concludendo, ribadisco un’osservazione che sempre più persone esterne e interne stanno facendo nei confronti del Partito Democratico:
Il PD non sa comunicare e non si rende conto di non saperlo fare.
E’ un handicap che si porta dietro da anni e purtroppo non è stato fatto niente per rimediare. Ho voluto analizzare questa infografica, ultima di tante, avrei potuto prenderne un’altra a caso, per mostrarvi come razionalmente si può capire se un concetto è stato comunicato correttamente (e in caso negativo correggere il tiro, se possibile). La cosa che più mi lascia amareggiato è che sembra che la batosta elettorale non abbia sortito alcun effetto su questo versante e che ancora si continuerà a non farsi capire dai più.